Colline vitate tra Tarzo e Valdobbiadene

Un territorio che è riuscito a mantenere un'elevata integrità del paesaggio storico, almeno per quanto riguarda la coltivazione della vite, grazie all'elevatissimo valore del Prosecco e del Cartizze, anche se non mancano motivi di degrado

L’area di antica specializzazione vitivinicola veneta, estesa per circa 1152 ettari, è situata nei comuni di Miane, Farra di Soligo, Vidor e Valdobbiadene.

L’area risulta essere particolarmente significativa per la persistenza storica di una viticoltura specializzata risalente a un periodo nel quale la viticoltura non aveva ancora una connotazione intensiva diffusa: il paesaggio che si è venuto a creare presenta i versanti a sud, est e ovest intensamente coltivati a vite, mentre quelli esposti a nord sono prevalentemente occupati da boschi.

I pendii delle colline hanno reso necessaria la realizzazione di peculiari sistemazioni al fine di rendere possibile la coltivazione. Il territorio ha mantenuto un’elevata integrità del paesaggio storico, almeno per quanto riguarda la coltivazione della vite: l’elevatissimo valore del Prosecco e del Cartizze ha favorito la continuazione della coltivazione della vite anche in una situazione tecnologicamente complessa per la forte acclività dei colli.

Nonostante quanto osservato vi sono alcuni evidenti fattori di degrado: come lo sbancamento di alcuni ciglioni per introdurre vasti appezzamenti di vite a rittochino più facili da coltivare, l’abbandono di alcuni vigneti nelle zone più disagiate, la costruzione di fabbricati residenziali o funzionali all’attività di trasformazione dell’uva che mal si inseriscono nel paesaggio tradizionale, ed infine, la scomparsa quasi totale dei pascoli che occupavano la parte sommitale dei colli.

Colline vitate tra Tarzo e Valdobbiadene

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