Filiera corta, ambiti locali, prodotti a km 0, agricoltura biologica e biodiversità: queste le parole chiave per introdurre innovativi modelli di produzione, trasformazione, distribuzione e consumo del cibo, visto anche come straordinario ambasciatore delle eccellenze territoriali e come leva fondamentale di sostenibilità.

Come riportato nel secondo comma dell’articolo 13, L. 194/2015, le “comunità del cibo” sono tutti gli ambiti locali derivanti da accordi tra diversi enti (agricoltori, GAS, istituti scolastici, enti di ricerca, enti locali, ecc.) che hanno l’obiettivo comune di studiare produzioni agricole sostenibili attraverso la costituzione di filiere corte, per diffondere nuove pratiche e saperi tradizionali, per aumentare la sicurezza alimentare, per contribuire alla salute pubblica e – non da ultimo – generare opportunità di diversificazione del reddito.
Sono quindi una risposta collettiva all’esigenza dei piccoli produttori agrari di tutelare colture e saperi locali, ma anche di generare circuiti di consumatori consapevoli e responsabili.

Costituire una “Comunità del Cibo significa promuovere processi di rete e di cittadinanza attiva, all’interno dei quali i sottoscrittori della Carta della Comunità si fanno promotori e portavoce dei valori del proprio territorio, della cultura, del sapere e delle tecniche agricole.
Il programma di azione è dunque il risultato di un’azione sinergica tra attività produttive, turistiche ed educative, che si impegnano attivamente nella valorizzazione e preservazione della biodiversità agroalimentare tipica del territorio e di un modello di produzione e consumo sostenibili, a vantaggio dei residenti e dei visitatori.

REGIONE PUGLIA

Distretto BioSlow delle Puglie

Distretto BioSlow delle Puglie

La Puglia e la seconda regione in Italia per estensione delle superfici dedicate all’agricoltura biologica, con una S.A.U. pari a 263.653 ha (dati SINAB riferiti al 2018), per cui utilmente l’agricoltura biologica rappresenta un elemento di traino e di innovazione per tutta l’agricoltura regionale, considerato il crescente consenso dei consumatori per tale metodologia produttiva.
Obiettivo del distretto è contribuire al raggiungimento del 50% di agricoltura biologica nel territorio regionale.

REGIONE SICILIA

Sicilia: Distretto del cibo BioSlow pane e olio

Sicilia: Distretto del cibo BioSlow pane e olio

Il distretto del cibo BioSlow “Pane e olio” nasce in Sicilia, una delle regioni italiane più vocate a scegliere l’agricoltura biologica come nuovo paradigma di un modello di società orientata ai bisogni dell’uomo prima che del mercato. Il futuro potrà essere migliore solo se riusciremo a cogliere l’opportunità di un cambiamento profondo dei sistemi di produzione, dei modelli sociali orientati alla solidarietà e dei corretti stili di vita.
L’agricoltura biologica può certamente indicare la strada.

REGIONE SARDEGNA

Distretto BioSlow della Sardegna

Distretto BioSlow della Sardegna

La Sardegna è un territorio che riunisce sotto un comune denominatore gastronomia e ospitalità, tradizioni e cultura, natura e tempo libero: una terra dai mille risvolti, in grado di catturare anche gli sguardi dei più distratti. Oltre le celebri località della costa, famose a livello internazionale, è un territorio poco battuto dal turismo di massa che offre scorci ancora incontaminati e che sa accogliere i viaggiatori con esperienze favolose.
Il distretto, oltre a promuovere l’agricoltura biologica e le imprese agricole del settore, propone percorsi di grande fascino nell’entroterra rurale, immersi in un paesaggio che coniuga armoniosamente società, cultura e ambiente.

Per essere parte del cambiamento non è necessario essere eroi.

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